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'La Traccia del divenire' di Adelinda Allegretti

Linee di forza che si attraggono e si respingono, corpi flessuosi, come energia pura che si materializza sulla superficie pittorica. Sin dagli esordi, l'indiscusso soggetto delle opere di Silvia Pisani è il movimento, a volte appena percettibile, altre palese, che addirittura si trasforma in danza, in un incessante divenire.
In quei corpi distesi e adagiati su presumibili giacigli che caratterizzano lavori quali Ricerca, Inquietudine ed ansia, Rassegnazione, Contrasti del pensiero - tutti datati 1998 - e, sulla scia di questi, Magia onirica, Il colore dei sogni ed Il centro, c'è già in fieri l'idea di movimento. Il segno è vibrante, incontenibile, sembra perdersi nello spazio circostante, o meglio, si fonde con esso.
Facendo un salto indietro, al 1997, ne L'attimo prima del volo, quell'apertura delle braccia diviene una chiara allusione non tanto al volo spiccato dagli uccelli grazie a quello splendido meccanismo che sono le ali, quanto ad un movimento tutto mentale, che consente di esplorare ben altri lidi.
Non a caso termini come sogni, desideri, mente, estasi e rinascita compaiono nei titoli delle sue opere, ad identificare una dimensione 'altra', che va oltre la realtà tangibile; la sua è una pittura intrisa di sensazioni, di sentimento e palpitante emozione. Onde, uno dei lavori più recenti, esprime appieno tale idea: due persone lontane nello spazio, ma ricondotte dalla forza del pensiero l'una di fronte all'altro, in un fluire di linee che divengono la traccia visibile di un incontro avvenuto in una dimensione che non è riconducibile al mondo reale.
Il ciclo dedicato ai quattro elementi gioca sul contrasto cromatico: laddove in Emozione d'acqua l'elemento liquido è evocato nel passaggio dal verde all'azzurro, in Energia di terra il peso della materia è dato dal viola, mentre all'azzurro di Spirito d'aria si contrappone il rosso di Vibrazione di fuoco.
In Giochi della mente, uno degli ultimi lavori, il linguaggio di Silvia Pisani si va evolvendo verso forme decisamente più astratte; i corpi sinuosi sembrano lasciare lo spazio a linee pure, che come folate di vento attraversano la superficie della tela. È, ancora una volta, un fluire di energia.