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'Punto di Svolta' di Daniela Brignone

ll Punto di svolta è la capacità di scoprire la connessione tra macrocosmo e microcosmo, tra la mente e l’anima per operare trasformazioni interne. Il Punto di svolta è anche la capacità di sfidare il pensiero globale, i pregiudizi e le ostinazioni per giungere ad un elevato grado di spiritualità.
Silvia Pisani, studiosa di discipline alchemiche, di medicina vibrazionale e delle antiche religioni, racconta il suo punto di svolta, rivelando, attraverso le opere, la sua evoluzione personale, che è anche l’evoluzione dell’universo, un’esplorazione interiore che è anche una profonda presa di coscienza della globalità e del divenire, di un continuum che è anche un’alternarsi di cause ed effetti, direttamente collegati alle esperienze personali.
Una globalità che comprende l’uomo e la natura, il Tutto, che la Pisani esprime attraverso il movimento circolare, affine al suo sentire, armonioso nella sua flessuosità, un uroboro che si ricrea perennemente, in un ciclo continuo di nascita e morte, di creazione e distruzione Le sue opere contengono in sé un afflato spirituale, come un’energia creativa, con una vita interiore e con vibrazioni ricche di potenzialità, di futuro e di segrete speranze che non possono essere rese compiutamente se non attraverso l’arte.
I pensieri, le azioni, le emozioni della Pisani costituiscono la base delle sue opere e la loro estrinsecazione diventa una necessità interiore in cui si rivela una profondità, una libertà infinita, il respiro della vita, che esprime attraverso l’elemento cromatico e formale.
Un bagliore luminoso contro l’oscurità della notte o la profondità degli abissi, cromaticamente associato al fuoco e all’acqua nella prima produzione, o alla trasmutazione e all’energia pura nell’ultima, illumina il mondo e la conoscenza, come una forza psichica che produce vibrazioni, come un’esplosione che contiene il germe di un nuovo sviluppo, di un nuovo processo mentale, una metafora del mutamento, che trae ordine dal caos.
Il Punto di svolta simboleggia la necessità di un orientamento mentale, di una dimensione spirituale profonda, e l’esternazione di un’esperienza, quella dell’artista, secondo moduli onirici e astratti. Esso rappresenta il dilemma dell’esistenza dell’uomo contemporaneo e la lacerazione della nostra epoca che il cerchio, chiudendo un ciclo, rimargina.
Una forma geometrica elementare, quella del cerchio, che esprime una doppia possibilità di evoluzione e di involuzione, che scandisce il ritmo del mondo e con esso le manifestazioni dei fenomeni naturali e la storia dell’umanità. Il superfluo lascia il posto all’essenziale, in cui l’ideale e il mistico prevalgono, e il movimento in espansione, che si irradia e si disperde, acquista intensità e intimità, come un anelito alla purezza e all’infinito.

Palermo, febbraio 2011